"Nessun guadagno". Imputato assolto perché il reato non sussiste.
Aveva fatto il giro del mondo la notizia dell'ennesimo, fantasioso e geniale espediente applicato all’arte dell’arrangiarsi, di cui evidentemente noi italiani siamo considerati i campioni: un disco orario che, grazie ad un meccanismo temporizzato che faceva girare il disco, gli permetteva di sostare illimitatamente, mantenendo così sempre aggiornato l'orario di inizio sosta.
La Polizia Municipale, accortasi del curioso espediente, aveva multato l'auto nel maggio 2017, in quanto sostava oltre i 45 minuti consentiti proprio in virtù del suo "fedele" e funzionale disco orario.
Il caso era approdato in Tribunale perché denunciato per truffa aggravata nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Ebbene, il dibattimento si è concluso con un esito tutt’altro che scontato.
Il giudice Luciano Storaci non ritiene che sussistano gli estremi del reato per il quale era stato chiamato in giudizio e, per il quale, il Pm aveva chiesto una condanna a quattro anni, in quanto, perché sussista il reato di truffa, deve esserci un illecito guadagno da parte del fruitore e un danno patrimoniale per chi l'ha subito.
In questo caso l'uomo non ha incassato nulla.
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